L'arcivescovo di Bologna al seminario di Mcl a Senigallia riprende l'analisi di Costalli: la vera minaccia è la delegittimazione dei corpi intermedi. Associazioni e movimenti devono mettersi in gioco   

I cattolici sono meno divisi di un tempo in politica e a ricompattarli è l’insofferenza per populisti e sovranisti. Parola di don Matteo: «I populismi seminano il sospetto e creano una post-verità in cui tutto sembra uguale ed invece non lo è. Semplificano la realtà dell’economia, delle famiglie, della povertà, che invece è complessa. Ridicolizzano le istituzioni e conducono al plebiscitarismo…» L’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi - che i fedeli chiamano "don Matteo" da quand’era parroco in Trastevere, prima di diventare vescovo ausiliare di Roma - tra qualche settimana sarà creato cardinale e nella sua prima uscita pubblica dopo la nomina ha descritto l’associazionismo cattolico come una rete alternativa al populismo e al sovranismo.

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