C’è già un’immagine simbolo del Sinodo per l’Amazzonia. E giunge proprio nel giorno, ieri, in cui sono cominciati i lavori. Come non vedere infatti in quella processione del Papa con i padri sinodali e i rappresentanti dei popoli indigeni, che dalla Basilica di San Pietro ha raggiunto l’Aula sinodale, un modo per tradurre con plastica e vivida rappresentazione l’immagine cara a Francesco di una Chiesa capace di farsi compagna di strada degli uomini e delle donne del nostro tempo? Come non leggere negli occhi di quelle popolazioni la richiesta alla stessa Chiesa di un discernimento che li aiuti nel cammino non facile di questa fase della loro storia, che poi è anche la nostra, dato che l’Amazzonia ci riguarda tutti?
E ancora, come non ricomprendere nella canoa colma di strumenti e oggetti tradizionali, nei canti e nei copricapo tipici (che il Pontefice ha chiesto di non deridere), l’offerta di una quotidianità di vita che, al pari di quanto avviene anche alle nostre latitudini, chiede di essere assunta e sublimata dalla luce del Vangelo? Se la stessa parola - Sinodo - indica un cammino fatto insieme, immagine migliore non poteva esserci per muovere i primi passi.
Per continuare a Leggere, clicca sulla pagina di Avvenire