Hanno contato più di mille persone morte nel 2019 nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Due terzi dei morti e dispersi sono partiti dal Nord Africa diretti in Italia. I numeri servono a inquadrare meglio le immagini terribili dei corpi adagiati sul fondo del mare al largo ancora una volta di Lampedusa. Sono la memoria dell’ultimo naufragio, la strage delle donne avvenuta il 7 ottobre. Certo, la notizia che a 60 metri di profondità una madre ivoriana è stata vista stendere le braccia come a cingere nell’ultimo abbraccio il suo bambino annegato insieme a lei, ha destato almeno l’interesse di alcuni media pochi giorni fa. Ieri si è scoperto che la donna, tragedia nella tragedia, aveva due figli, uno di otto mesi l’altro di quattro anni. Stendendo le braccia ha provato disperatamente a proteggere per l’ultima volta entrambi mentre la barca affondava, a cullarli per l’ultimo sonno. Le immagini hanno sconvolto persino i sommozzatori della Guardia Costiera che al largo delle Pelagie stanno compiendo un’opera eccezionale. 

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