L’acceso dibattito sulla "plastic tax" dimostra che la questione della sostenibilità ambientale è maledettamente seria, ha molteplici dimensioni e ci fa riflettere e discutere molto. C’è innanzitutto la questione del climacon l’innalzamento della temperatura media, del livello dei mari e l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi; questione che modifica la percezione dei rischi perché mai avremmo pensato in passato che essere sotto un albero o avere una casa in pianura fosse un pericolo. C’è la questione dell’inquinamento, che genera decine di migliaia di morti all’anno solo nel nostro Paese e c’è la questione dello smaltimento dei rifiuticon il problema delle plastiche e di tante altre sostanze tossiche e no.
L’encliclica Laudato si’ ci ha fatto comprendere il concetto di «ecologia integrale», sottolineando come la dimensione della sostenibilità ambientale sia profondamente correlata con quella della sostenibilità sociale (e migratoria) e tutti i problemi siano riconducibili a un’antropologia distorta e bulimica, che genera un rapporto squilibrato dell’uomo contemporaneo con se stesso, i propri simili, la natura e la tecnologia. Le soluzioni sono sul tavolo, ma in democrazia sono difficili da realizzare perché passano per il consenso dell’opinione pubblica.
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