Caro direttore,
la Giornata del diritti dell’infanzia che celebreremo domani, a trent’anni dalla Convenzione Onu del 20 novembre 1989, offre l’occasione per riflettere su quale sia davvero il best interest dei bambini. Le polemiche – spesso di stampo ideologico – aperte dai casi recenti (come quelli della Val d’Enza) spingono a confrontarsi per ascoltare la voce delle famiglie affidatarie. Chi si è fatto carico di un bambino/a o di un adolescente in difficoltà, che la famiglia fatica a curare e far crescere, sa che il compito è arduo. Non è una responsabilità che ci si assume a cuor leggero, né tanto meno per denaro.