Una croce dorata sovrasta l’ingresso a Xishiku. In fondo al viale le guglie neogotiche della Cattedrale del Nord fanno capolino dai pini. È una luminosa mattina d’inverno alla 'Notre-Dame' di Pechino e un via vai di famiglie e passeggini spinti da nonne premurose attraversano la calma domenicale lasciando alle spalle l’avveniristica urbanità pechinese. Ovviamente in questi giorni il 'clima' è mutato a causa dell’emergenza rappresentata dal coronavirus, ma questo non incide sulle dinamiche religiose e sul rapporto delle persone con la fede. Qualcuno s’attarda davanti all’edicola che espone gli orìgami di carta fatti delle suore prima che il fiume di fedeli all’uscita della prima Messa invada il viale.
La serenità della fede in Cina un «avvicinamento» graduale
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- Stefania Falasca
- Rassegna Stampa
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