A fondamento del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune — di cui abbiamo la gioia e ci assumiamo la responsabilità di celebrare il primo anniversario — ci sono preghiera intensa e sincera, riflessione ponderata e condivisa, impegno convinto e profetico. Lo si evince dal singolare peso spirituale che il documento esibisce e, di conseguenza, dal peso culturale e politico — nel senso alto della parola che c’invita a essere cittadini della cosmopoli che si va non senza fatica e resistenze delineando all’orizzonte — che in prospettiva il documento riveste.
Non si tratta, dunque, d’un atto diplomatico congiunturale, ma di una dichiarazione solenne che esprime una presa di coscienza nuova e un impegno di significato strategico e universale da parte di due istituzioni rappresentative di una porzione considerevole, anzi della porzione la più ampia e diffusa, della famiglia umana.