L’ininterrotta scia di violenze e di guerre che inquinano il mondo di oggi - quasi una "guerra mondiale" in briciole... – appare inarrestabile, al punto che l’opinione pubblica mondiale, e gli stessi governi, appaiono rassegnati a questa escalation, che caratterizza gran parte del mondo e che, continuando di questo passo, finirà con il produrre più morti e distruzioni di quelle, pur immense, della Seconda guerra mondiale. Ciò che colpisce è la diffusa rassegnazione – delle persone, degli stessi governi – a ciò che appare inevitabile, ma tale non è.
Le armi di distruzione di massa che circolano ormai, quasi liberamente, in tutto il mondo, non sono prodotte dalle varie tribù, dai modesti gruppi di insorti, da piccole e grandi "bande" di assassini e di predatori. Se le stesse contese che oggi turbano il mondo e lo rendono sempre più insicuro (con pesanti ripercussioni soprattutto sulle popolazioni civili), avvenissero con le mazze e i coltelli, il numero delle vittime e l’aumentare delle distruzioni di beni pubblici e privati sarebbero immensamente inferiori agli attuali.