In questi giorni di segregazione, in cui la nostra esistenza è sotto assedio da parte di un nemico invisibile, è importante operare un sano discernimento alla luce della fede. È questo lo spirito che ha animato Papa Francesco nell’invitare, nel corso dell’Angelus domenicale, tutti i leader religiosi cristiani, così come i fedeli, a recitare il Padre Nostro mercoledì 25 marzo alle 12. «Alla pandemia del virus — ha detto — vogliamo rispondere con la universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate». E ha citato i malati, il personale sanitario, le forze dell’ordine, le autorità. Oggi, come in passato, d’altronde, tutti desideriamo ardentemente che la Provvidenza si manifesti in tutta la sua ampiezza, innescando l’agognata debellazione della pandemia.
L'Esperienza dell'Esodo - Liturgia ed Eucaristia in questi giorni vissuti a casa
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- Giulio Albanese
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