Tutte le grandi religioni sono esposte al rischio di interpretazioni distorte che avvallano l’uso della violenza; così come al rischio di essere strumentalizzate per supportare ideologie politiche violente che arrivano a giustificare guerre tra popoli e paesi.
Eppure, quando la fede, qualsiasi fede, riscopre la propria radice profonda e viene vissuta in maniera autentica, questa e’ capace di spalancare a cammini umanizzanti in grado di liberare dalla violenza e di trasformare in positivo le relazioni, la società, la politica. Papa Francesco e il Grande Imam di Al Azhar, come rappresentati di Cristianesimo ed Islam, nel «Documento sulla fratellanza umana, per la pace mondiale e la convivenza comune» sono arrivati a scrivere insieme: «La fede porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare. Dalla fede in Dio, che ha creato l’universo, le creature e tutti gli esseri umani – uguali per la Sua Misericordia –, il credente è chiamato a esprimere questa fratellanza umana, salvaguardando il creato e tutto l’universo e sostenendo ogni persona, specialmente le più bisognose e povere».
In questo tempo di guerra, il Decanato e il Centro Islamico di Sesto San Giovanni tornano ad incontrarsi per dialogare insieme e con la citta’ su questo tema cosi’ decisivo per la costruzione della pace: il rapporto tra religione e violenza.
Invitiamo tutti i cittadini a partecipare a questo appuntamento! L’invito e’ rivolto in particolare a tutti i rappresentati delle religioni e a tutti coloro che nelle istituzioni, nelle scuole, nelle formazioni politiche, nella società civile, nelle associazioni e nelle parrocchie hanno ruoli educativi e di responsabilità nella vita della nostra città.