Anche quest’anno il Decanato e il Centro Islamico di Sesto San Giovanni propongono alla citta’ un percorso di incontri per riaffermare l’importanza del dialogo e della conoscenza reciproca tra religioni, culture, persone. Il tema del percorso 2018/2019, intitolato “PELLEGRINI DELL’INCONTRO”, prende spunto dalla ricorrenza degli 800 anni dallo storico incontro tra San Francesco d’Assisi e il Sultano d’Egitto Malik al Kamil. Questo evento straordinario, avvenuto in un contesto di aperta ostilità e scontro tra culture come fu la V Crociata, possiede una grandissima forza simbolica nel ribadire le condizioni fondamentali che rendono possibile ogni autentico incontro anche oggi.
Nel primo appuntamento del percorso, che ha visto una grande partecipazione di pubblico ed un intenso confronto, ci si e’ soffermati sull’importanza del “riconoscere l’altro come persona”. Mentre nel secondo incontro, avvenuto lo scorso 20 Febbraio nella cornice della Moschea di via Luini, e’ stata affrontata la grande questione della “libertà interiore”. Quest’ultimo appuntamento ha avuto un valore del tutto particolare perche si e’ ritenuto di affidare la riflessione su questo tema ai giovani, nella consapevolezza che sono innanzitutto loro i protagonisti della grande battaglia sulla libertà che oggi si combatte. Appare infatti sempre più evidente il paradosso della nostra società: se da un lato lo sviluppo tecnologico sembra garantire infinite possibilità di conoscenza ed emancipazione, dall’altro il sistema e i linguaggi dei nuovi mezzi di comunicazione esercitano enormi condizionamenti, generano paure spesso incontrollate, veicolano messaggi “fake” e talvolta violenti. A tutto questo si aggiunga il contesto sociale che certamente pone anch’esso pesanti condizionamenti: dal problema del lavoro, agli scenari politici, alla mancanza di autentiche politiche d’integrazione … Cosi’ nel corso di circa due mesi un gruppetto di giovani della Pastorale Giovanile del Decanato e un gruppo dei giovani del Centro Islamico hanno iniziato a incontrarsi, sia separatamente sia congiuntamente, per riflettere insieme: cos’è la libertà? Cos’è che ci rende liberi e cosa ci condiziona? Come coltivare un cuore e uno spirito libero? Le rispettive esperienze di fede (la preghiera, la tradizione, le pratiche di fede, la vita di comunità) in che misura ci rendono liberi? Il riflettere insieme su questi temi ha inannzitutto creato delle bellissime amizicie tra i ragazzi: non solo basate sulla stima reciproca, ma anche sulla scoperta che le problematiche che affrontano ogni giorno giovani che vivono un’esperenza di fede sono le medesime indipendentemente dalla religione d’appartenenza. Cosi’ come il medesimo e’ il senso di responsabilita’ verso la societa’. Ma il frutto di questo lavoro di ricerca congiunto lo si e’ potuto apprezzare la sera stessa del 20 Febbraio nella quale i ragazzi hanno presentato una piccola scena teatrale e un video autoprodotto in cui, sullo sfondo di immagini e fimati della vita quotidiana, e’ stato letto un bellissimo testo con le loro riflessioni collettive (vedi sotto).
La serata ‘e poi proseguita con gli interventi di Marco Colombo (Azione Cattolica Milano), Abdallah Kabakebbji (Giovani Musulmani Italiani) e con una testimonianza di un giovane dell’ Associazione Porto Franco. Non delle relazioni cattedratiche, ma un racconto reciproco.
La serata si e’ poi conclusa con un momento convivale offerto dalla comunità islamica.
Numerosissime le persone che hanno partecipato. Tutti hanno avuto la percezione chiara che a Sesto si sta vivendo un’esperienza davvero bella e unica; la risposta piu’ vera ed efficace alla propaganda dei signori della paura che ogni giorno popolano l’immaginario di quotidiani - telegiornali - talk shaw – pagine facebook.
In via Luini la sera del 20 Febbraio, e’ andato in scena un autentico laboratorio di futuro!