Comunicato stampa Pax Christi Italia, 10 Ottobre
“Primavera di pace” Sconcerto e dolore
Ancora guerra. E la guerra porta sempre con sé morte, distruzione, paura, fuga, terrore.
Ci sono ancora tante, troppe guerre in corso. E mentre il conflitto in Siria è lontano dal terminare, adesso la Turchia ha iniziato i bombardamenti contro i Curdi. Ancora vittime, soprattutto civili. E, come ci raccontano alcuni testimoni locali, si rischia un altro massacro.
Un’azione di guerra che si chiama, in modo beffardo e ‘diabolico’: “Primavera di pace”.
Chiediamo – noi di Pax Christi insieme a tante altre persone che vogliono la pace – al governo italiano, alla UE ed all’ONU di fare tutto il possibile per fermare subito questa nuova tragedia, nuova sconfitta dell’umanità, adoperandosi con urgenza in tutti i modi possibili.
Insieme al dolore per le vittime, non possiamo tacere poi sulle nostre responsabilità: l’Italia ha venduto in questi ultimi 4 anni 890 milioni di € in armamenti alla Turchia. Questa è complicità! Si blocchino subito le forniture di armi alla Turchia, anche nel rispetto della legge 185/90.
Inoltre la Turchia, come l’Italia, fa parte della Nato, sotto guida USA, che tante responsabilità ha nel caos attuale in Medioriente.
Noi continueremo pervicacemente a chiedere il disarmo, ad invocare la cessazione del conflitto con la preghiera, e a lavorare per scelte concrete di pace.
E, come spesso abbiamo detto in momenti tragici come questo, di bombardamenti, di morti e distruzione: rifiutiamo la guerra, gridiamo la speranza.
Contatti: Segreteria Nazionale di Pax Christi: 055/2020375 – This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – www.paxchristi.it
Coordinatore Nazionale di Pax Christi: d. Renato Sacco 348/3035658 This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
L’attacco annunciato da mesi è avvenuto. Con il beneplacito di altri Stati si è consumata l’ennesima violazione del diritto internazionale, ormai calpestato sistematicamente in una guerra che dura da oltre 8 anni e che ha trasformato il suolo siriano nel campo di battaglia di uno scontro infinito tra potenze regionali.
Sotto attacco da parte della Turchia questa volta le zone nel nord-est della Siria, abitate prevalentemente dai Curdi, con ancora morti e feriti anche tra i civili. La popolazione nella fascia tra Turchia e Siria, dopo aver combattuto l’Isis e altre formazioni terroristiche, è di nuovo messa a dura prova.
L’intervento sta scatenando anche la partenza forzata di oltre 150.000 civili, intrappolati in quest’area di confine. Il numero di sfollati è destinato a salire rapidamente se le operazioni di guerra proseguiranno. Le stime dell’ONU parlano di ulteriori potenziali 450.000 persone in fuga che si sommano agli oltre 11 milioni tra sfollati interni e rifugiati in altri paesi.
Questa nuova iniziativa bellica si aggiunge a quella del governo siriano appoggiato dalla Russia a nord-ovest, nell’area di Idlib, sotto attacco da aprile 2019, e rende tutto il confine nord del paese di nuovo incandescente con milioni di persone vittime dirette o indirette di violenze. Una tragedia che si somma alla grave situazione umanitaria che in Siria si protrae da quasi nove anni con l’80% della popolazione in stato di povertà e oltre 11 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria - di cui oltre un milione nell'area nord orientale colpita dalla nuova crisi. Come sempre a farne maggiormente le spese sono i più vulnerabili: sfollati accolti in campi presenti nell’area sotto attacco, costretti a muoversi nuovamente, anziani, minori, donne, disabili.
Tutta la rete Caritas, già operante da anni nel paese, si sta mobilitando per essere pronta a rispondere a questa nuova emergenza umanitaria in un contesto sempre più difficile e pericoloso. In particolare Caritas Siria , con il sostegno di Caritas Italiana e di altre Caritas estere, sta allestendo alcuni centri di accoglienza di sfollati che si stanno riversando in gran numero nell’area di Hassake.
Caritas Italiana fa appello al Governo Italiano, all’Unione Europea e a tutta la Comunità internazionale affinché i civili siano protetti e sia consentito l’accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari, non vi siano rilocazioni forzate di civili, si faccia tutto il necessario per interrompere, senza condizioni, l’ennesimo eccidio e ristabilire il rispetto del diritto internazionale.
Ora più che mai c’è bisogno dell’impegno e della solidarietà di tutti, perché si possa trovare una soluzione pacifica a questo ennesimo fronte di guerra e si possa rispondere velocemente ai bisogni umanitari più immediati. Il popolo siriano, piagato da quasi nove anni di guerra che hanno causato morte, distruzione e povertà, ha bisogno di pace per ricostruire la propria vita con dignità.Caritas Italiana sostiene gli interventi delle Caritas dei Paesi coinvolti nella crisi siriana - Siria, Libano, Giordania, Turchia, Cipro, Grecia, Macedonia, Serbia e Bosnia - sin dallo scoppio della guerra a marzo 2011. Ad oggi Caritas Italiana, grazie alle offerte ricevute e a contributi dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica, ha realizzato decine di progetti con un intervento complessivo di oltre 7.200.000 euro in vari ambiti: assistenza umanitaria, supporto psicosociale, sanità, promozione del lavoro e convivenza pacifica tra i giovani.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Emergenza Siria”) tramite:• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119