Nel pomeriggio di sabato 1 giugno, presso la società sportiva dell’oratorio San Giovanni Battista, la “Fulgor Sesto”, a Sesto San Giovanni ha avuto luogo la manifestazione “Lo sport in oratorio accoglie e include” promossa dal Decanato della città, dal Centro Culturale Islamico di Sesto e patrocinata dal CSI – Centro Sportivo Italiano. Ad aggiudicarsi la prima edizione del torneo, riservata alla categoria ragazzi, la compagine giallo nero Fulgor Sesto Blu al termine di un incontro rocambolesco conclusosi ai calci di rigore. L’evento, primo nel suo genere, ha voluto ribadire il prezioso operato svolto da tutti gli oratori cittadini in termini di integrazione ed inclusione. La lente di ingrandimento è stata puntata sullo sport e sul quotidiano impegno delle società sportive oratoriane che accolgono e includono nelle proprie squadre tantissimi atleti provenienti da diverse parti del mondo. A tal fine, in contemporanea al torneo di calcio, gli adulti sono stati invitati a partecipare a un momento di riflessione sul tema “Lo sport non ha nazione”, coordinato da don Carlo Confalonieri (parroco della comunità sestese di San Giovanni Battista) e guidato da tre illustri relatori: - don Stefano Guidi (Direttore Fom – Fondazione Oratori Milanesi), l’Imam Abdullah Tchina (Direttore Centro Culturale Islamico) e Tony Supino (formatore di Comunità Nuova). Interessanti tutti gli interventi che, da prospettive diverse, hanno ribadito l’importante ruolo inclusivo giocato dagli oratori anche attraverso l’attività sportiva.
La manifestazione nel suo complesso ed in particolare il momento formativo sul tema “Lo sport non ha nazione” è stato l’evento conclusivo di “Pellegrini dell’Incontro”, il percorso cittadino 2018/2019 di conoscenza e dialogo promosso dal Decanato di Sesto San Giovanni e dalla Comunità Islamica sestese; percorso che quest’anno ha vissuto alcuni importanti incontri e che ha portato le due comunità a sottoscrivere il “Documento sulla fratellanza umana” (lo storico documento firmato da Papa Francesco e dal Gran Imam di Al Azhar lo scorso Febbraio) come manifesto di impegno reciproco e verso la città.
le squadre in campo: - FULGOR (Parrocchia San Giovanni Battista) - OSL SESTO (Parrocchia S. Stefano Sesto S.G.) - OSGB SESTO (Parrocchia S. Redentore Sesto S.G.) - CITTA’ DI SESTO - ASD Rondinella (Salesiani Sesto S.G.)
Un ringraziamento va al Decanato e alla Comunità Islamica di Sesto, a tutte le squadre partecipanti, alla società Fulgor Sesto e alla comunità di San Giovanni Battista per l’ospitalità e il contributo organizzativo.
Introduzione di don Carlo Confalonieri
Saluto don Stefano Guidi, Direttore FOM
Intervento Prof Tony Supino - Comunita' Nuova
Intervento Imam Abdullah Tchina - Direttore Centro Islamico Sesto SG
La sera di venerdi' 31 Maggio si e' svolta l'undicesima edizione di "Ramadan, saperi e sapori", l'annuale cena di Iftar co-promossa da Centro Islamico e Decanato. Anche quest'anno la partecipazione e' stata molto numerosa, circa 500 persone; la delegazione decanale era composta da 130 persone delle varie Parrocchie e Associazioni.
Mercoledì 10 Aprile, presso il teatro Vittoria a SESTO San Giovanni , si e' svolto l’ultimo appuntamento di “PELLEGRINI DELL’INCONTRO”, il percorso cittadino di dialogo e conoscenza reciproca promosso dal Decanato e dal Centro Islamico di Sesto San Giovanni che quest’anno è stato intitolato alla memoria degli 800 anni dallo storico incontro tra San Francesco d’Assisi e il Sultano d’Egitto Malik al Kamil avvenuto nel corso della V Crociata.
Dopo due incontri molto partecipati sul “riconoscere l’altro come persona” e sulla “libertà interiore”, in quest’ultimo appuntamento le due comunità religiose hanno presentato alla città il “DOCUMENTO SULLA FRATELLANZA UMANA, PER LA PACE MONDIALE E LA CONVIVENZA COMUNE” firmato da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al Azhar a Febbraio 2019 nel corso della visita pontificia negli Emirati Arabi. Il documento è un testo di portata storica per i contenuti ed il reciproco impegno delle due religioni.
In particolare, nel corso dell’iniziativa, dopo la lettura di parti del testo accompagnata da brevi interventi di commento, i rappresentanti delle due comunità hanno sottoscritto pubblicamente il Documento “impegnandosi a portarlo alle Autorità, ai Leader influenti, agli uomini di religione, alle organizzazioni della società civile, alle istituzioni religiose e ai leader del pensiero; e impegnandosi nel diffondere i principi di questa Dichiarazione a tutti i livelli, sollecitando a tradurli in politiche, decisioni, testi legislativi, programmi di studio e materiali di comunicazione”*. Con questo gesto, le due comunità chiedono altresi’ che questo “documento divenga oggetto di ricerca e di riflessione in tutte le scuole, nelle università e negli istituti di educazione e di formazione, al fine di contribuire a creare nuove generazioni che portino il bene e la pace e difendano ovunque il diritto degli oppressi e degli ultimi”*.
L'auspicio comune e' che, in particolare dopo i recenti tragici avvenimenti della Nuova Zelanda, “questa Dichiarazione sia un invito alla riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti, anzi tra i credenti e i non credenti, e tra tutte le persone di buona volontà; sia un appello a ogni coscienza viva che ripudia la violenza aberrante e l’estremismo cieco; appello a chi ama i valori di tolleranza e di fratellanza, promossi e incoraggiati dalle religioni; sia una testimonianza della grandezza della fede in Dio che unisce i cuori divisi ed eleva l’animo umano; sia un simbolo dell’abbraccio tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud e tra tutti coloro che credono che Dio ci abbia creati per conoscerci, per cooperare tra di noi e per vivere come fratelli che si amano. Questo è ciò che speriamo e cerchiamo di realizzare, al fine di raggiungere una pace universale di cui godano tutti gli uomini in questa vita”*.
Sono intervenuti Giusy Valentini (Ausiliarie Diocesane, Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo della Diocesi di Milano) e Abdullah Tchina (Imam Centro Islamico di Sesto San Giovanni
Anche quest’anno il Decanato e il Centro Islamico di Sesto San Giovanni propongono alla citta’ un percorso di incontri per riaffermare l’importanza del dialogo e della conoscenza reciproca tra religioni, culture, persone. Il tema del percorso 2018/2019, intitolato “PELLEGRINI DELL’INCONTRO”, prende spunto dalla ricorrenza degli 800 anni dallo storico incontro tra San Francesco d’Assisi e il Sultano d’Egitto Malik al Kamil. Questo evento straordinario, avvenuto in un contesto di aperta ostilità e scontro tra culture come fu la V Crociata, possiede una grandissima forza simbolica nel ribadire le condizioni fondamentali che rendono possibile ogni autentico incontro anche oggi.
Nel primo appuntamento del percorso, che ha visto una grande partecipazione di pubblico ed un intenso confronto, ci si e’ soffermati sull’importanza del “riconoscere l’altro come persona”. Mentre nel secondo incontro, avvenuto lo scorso 20 Febbraio nella cornice della Moschea di via Luini, e’ stata affrontata la grande questione della “libertà interiore”. Quest’ultimo appuntamento ha avuto un valore del tutto particolare perche si e’ ritenuto di affidare la riflessione su questo tema ai giovani, nella consapevolezza che sono innanzitutto loro i protagonisti della grande battaglia sulla libertà che oggi si combatte. Appare infatti sempre più evidente il paradosso della nostra società: se da un lato lo sviluppo tecnologico sembra garantire infinite possibilità di conoscenza ed emancipazione, dall’altro il sistema e i linguaggi dei nuovi mezzi di comunicazione esercitano enormi condizionamenti, generano paure spesso incontrollate, veicolano messaggi “fake” e talvolta violenti. A tutto questo si aggiunga il contesto sociale che certamente pone anch’esso pesanti condizionamenti: dal problema del lavoro, agli scenari politici, alla mancanza di autentiche politiche d’integrazione … Cosi’ nel corso di circa due mesi un gruppetto di giovani della Pastorale Giovanile del Decanato e un gruppo dei giovani del Centro Islamico hanno iniziato a incontrarsi, sia separatamente sia congiuntamente, per riflettere insieme: cos’è la libertà? Cos’è che ci rende liberi e cosa ci condiziona? Come coltivare un cuore e uno spirito libero? Le rispettive esperienze di fede (la preghiera, la tradizione, le pratiche di fede, la vita di comunità) in che misura ci rendono liberi? Il riflettere insieme su questi temi ha inannzitutto creato delle bellissime amizicie tra i ragazzi: non solo basate sulla stima reciproca, ma anche sulla scoperta che le problematiche che affrontano ogni giorno giovani che vivono un’esperenza di fede sono le medesime indipendentemente dalla religione d’appartenenza. Cosi’ come il medesimo e’ il senso di responsabilita’ verso la societa’. Ma il frutto di questo lavoro di ricerca congiunto lo si e’ potuto apprezzare la sera stessa del 20 Febbraio nella quale i ragazzi hanno presentato una piccola scena teatrale e un video autoprodotto in cui, sullo sfondo di immagini e fimati della vita quotidiana, e’ stato letto un bellissimo testo con le loro riflessioni collettive (vedi sotto).
La serata ‘e poi proseguita con gli interventi di Marco Colombo (Azione Cattolica Milano), Abdallah Kabakebbji (Giovani Musulmani Italiani) e con una testimonianza di un giovane dell’ Associazione Porto Franco. Non delle relazioni cattedratiche, ma un racconto reciproco.
La serata si e’ poi conclusa con un momento convivale offerto dalla comunità islamica.
Numerosissime le persone che hanno partecipato. Tutti hanno avuto la percezione chiara che a Sesto si sta vivendo un’esperienza davvero bella e unica; la risposta piu’ vera ed efficace alla propaganda dei signori della paura che ogni giorno popolano l’immaginario di quotidiani - telegiornali - talk shaw – pagine facebook.
In via Luini la sera del 20 Febbraio, e’ andato in scena un autentico laboratorio di futuro!