È un volto di donna che disegna con più nettezza i lineamenti del secondo Governo della XVIII Legislatura repubblicana. Il volto di Luciana Lamorgese. Non se ne abbiano a male gli altri ministri e le altre ministre della rivoluzionata compagine del Conte Secondo, ma lo stile del precedente inquilino del Viminale ha così "segnato" i quindici mesi del Conte Primo che la nomina limpida e "tecnica" di Lamorgese alla guida dell’Interno assume un potente significato politico.

Per continuare a Leggere, clicca sulla pagina di Avvenire

Conosco da molti decenni, per studio e per impegno, il ministero dell’Interno. Non solo il Dipartimento della Pubblica sicurezza, ma anche alcuni dei settori delicati dell’Amministrazione civile. È sempre utile ricordare che in Italia non è il dicastero dell’ordine pubblico inteso come mera 'forza'. Si tratta di una branca dello Stato-apparato che sovrintende alla continuità delle funzioni centrali e periferiche della Repubblica: anche con l’arte della mediazione sociale e con lo scopo principale della composizione dei conflitti, collocandosi sempre come terzo imparziale. Mentre ci si accinge a cambiare passo, bisogna registrare che in quest’ultimo anno l’immagine dell’Interno è cambiata ed è stata involgarita. Purtroppo nell’acquiescenza di tanti.

Per continuare a Leggere, clicca sulla pagina di Avvenire

Caro direttore,

in poche settimane, molto è cambiato nello scenario politico italiano. Grandi novità sono emerse pure nel mondo cattolico interessato alla cosa pubblica. Parliamo di quello intenzionato a riproporre una specifica e originale partecipazione espressa sulla base del patrimonio popolare e democratico cristiano. Nel riferimento esclusivo al Pensiero sociale della Chiesa e alla Costituzione italiana vi sono le ragioni di una tradizione e di una forza che si ripropongono, nonostante la scomparsa dalla dialettica parlamentare.

Per continuare a Leggere, clicca sulla pagina di Avvenire

Sta per nascere, a quanto sembra, un inedito Governo M5s-Pd difficile da immaginare anche solo poche settimane fa. Ed emerge l’attesa di politiche nuove, con la domanda di esplicita "discontinuità" con il precedente esecutivo. Se c’è un tema in cui la novità dovrebbe subito tradursi in fatti concreti, è quello delle politiche migratorie. Proprio perché sull’«invasione immaginaria» di migranti provenienti dall’Africa il populismo sovranista ha impostato e imposto per mesi la sua agenda, occorre ora una svolta netta. Ancora più a fondo, avendo questa narrazione pervasiva e persino ossessiva intossicato l’anima del nostro Paese con discorsi di odio e discriminazione, serve un messaggio radicalmente diverso. Segnali in questa direzione sono stati lanciati, anche da queste colonne, nel dibattito che ha accompagnato precrisi e crisi.

Per continuare a Leggere, clicca sulla pagina di Avvenire

Con la discussione e la conversione in legge del cosiddetto Decreto Sicurezza bis la politica migratoria del nostro Paese è stata ridotta quasi esclusivamente a pura repressione e soccorrere persone che scappano dai lager libici, luoghi di persecuzione e tortura, è diventato sempre più un reato. Con enormi costi umani, sociali ed economici. Anche economici perché le migrazioni contribuiscono a migliorare la situazione economica di chi arriva, delle famiglie a casa nei Paesi di origine (e dei Paesi di origine) attraverso le rimesse, ma anche dei Paesi di destinazione. Cioè anche dell’Italia.

Per continuare a Leggere, clicca sulla pagina di Avvenire

About Us

Decanato Sesto San Giovanni Riproduzione solo con permesso. Tutti i diritti sono riservati
Via Volta - 20099 – Sesto San Giovanni (Mi)
tel. 02.22471157
segreteria@santostefanosestosg.org